Niente piatti: le cene della chef spiazzano i clienti ma incuriosiscono mezzo mondo. Ecco il ristorante dove manca qualcosa a tavola.
Esiste un ristorante vegano dove le scelte green e anti-spreco si trasformano in prospettive radicali. Una questione ideologica, che dà forma a una nuova, interessantissima esperienza di ristorazione. Quando si parla di salvaguardia dell’ambiente si pensa sempre alla plastica e alla produzione di rifiuti difficilmente riciclabili o smaltibili. Ma c’è dell’altro. L’acqua, per esempio. E quanta acqua spreca ogni giorno un ristorante per lavare piatti e posate?
Ecco perché in questo ristorante, per ordine della chef, in ogni cena i piatti sono banditi: si mangia sul tavolo. Il locale in questione è l’Heaven’s Kitchen e si trova a Stoccarda, in Germania. Negli ultimi tempi se n’è parlato parecchio, anche in Italia. In tanti sono infatti stati colpiti dal concept alla base di questo ristorante vegano guidato dalla chef Tanja Goldstein.
Da più di un anno la chef ha voluto rivoluzionare il servizio a tavola, per presentare le sue portate in modo assai originale: ha deciso di fare a meno dei piatti. E chi si presenta come cliente a cena sa di dover mangiare direttamente sul tavolo, su carta alimentare. Va da sé che Tanja Goldstein non è una semplice chef, è anche un’artista e una vera innovatrice.
Una chef che non serve i piatti a tavola: la scelta radicale dell’Heaven’s Kitchen
Ecco perché il suo ristorante è ormai un simbolo di impegno, sforzo creativo e sostenibilità conosciuto anche fuori dai confini tedeschi. La chef vuole che l’arte culinaria incontri sul serio l’ideale della sostenibilità ambientale e alimentare. Nella cucina di Tanja Goldstein ogni ingrediente racconta una storia: la chef cerca di presentare ogni piatto come un viaggio.
In più intervista la Goldstein ha raccontato di aver sviluppato un precocissimo amore per la cucina, e da spirito creativo ha voluto unire la sua passione per la ristorazione a quella per l’arte. Avendo studiato scultura e pittura, la chef interpreta ogni piatto (anche senza piatto) come una tela bianca su cui esprimere la sua arte.
L’approccio innovativo di Tanja Goldstein nel suo ristorante Heaven’s Kitchen di Stoccarda si rivela soprattutto nel suo impegno a favore dell’ambiente, con scelte che sovvertono la tradizione. Nel suo ristorante vegano sono banditi tutti gli sprechi, e le pietanze si servono su carta da forno compostabile. Questa scelta riflette un chiaro e coraggioso impegno per la sostenibilità, sia nella preparazione che nel servizio del cibo. Con il suo menu serale denominato “Heaven’s 7 Senses” il ristorante attrae non solo clienti vegani ma anche amanti della sperimentazione.