Sugli scaffali dei supermercati italiani sono stati riscontrati numerosi prodotti alimentari contraffatti: la classifica e come difendersi.
Il delicatissimo tema della contraffazione alimentare è tornato all’attenzione dei consumatori a causa della recente notizia del miele estero. Questo prodotto, spacciato per tale, presenta un prezzo davvero basso; dettaglio che ha portato ad indurre i consumatori ad acquistarlo nella speranza di risparmiare su un prodotto obiettivamente costoso. Purtroppo però, la realtà è ben diversa. A spiegarlo è stato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, che ha lanciato l’allarme ai consumatori di porre una maggiore attenzione sull’etichetta. Il prodotto, infatti, non è altro che uno sciroppo artificiale, che arriva per lo più da Asia ed America.
Un caso, questo, non nuovo. Secondo l’analisi svolta nel 2021 dall’ Ispettorato Centrale Repressione Frodi (Icqrf), insieme alla Guardia di Finanza, sono stati scoperti e sequestrati 5,5 milioni di kg di merce non conforme e contraffatta. Questo per un valore di 9,1 milioni di euro. Il 90% dei prodotti in questione provengono dai supermercati. Mentre il 10% fanno parte dei prodotti del settore agricolo.
Quando si tratta di contraffazione di prodotti elettronici o di abbigliamento, il rischio è puramente di natura economica. Tuttavia quando ad essere manomessi sono i generi alimentari, ad essere in ballo è la salute del consumatore. In un banalissimo risotto giallo potrebbero nascondersi ingredienti insospettabili come calendula, curcumina, e polvere di seta di mais. Ma non è l’unico caso. Anche l’olio d’oliva, il succo di melograno e persino il caffè sono a rischio di contraffazione alimentare.
Iniziamo con il miele, il prodotto che ha riacceso l’attenzione in questo periodo. In alcuni casi, il prodotto autentico può essere diluito o addirittura sostituito con sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio o altri dolcificanti meno costosi. Nulla di male, se non fosse che si tratta di vera frode in commercio.
Ricorderemo un caso più grave, ossia quello dell’olio d’oliva contraffatto che ha portato a numerose morti, noto come il ‘Morbo dell’olio di colza del 1981 in Spagna’. Questo tragico episodio ha avuto luogo nella regione dell’Andalusia, in Spagna, e ha avuto conseguenze devastanti sulla popolazione. Quell’anno, un gruppo criminale spagnolo aveva mescolato olio di colza industriale non commestibile con olio d’oliva e lo aveva venduto come ‘puro’ a migliaia di persone. Ad oggi questo non accade, ma alcuni oli possono essere spacciati per extravergine d’oliva, quando in realtà sono miscelati con olio di mais e simili.
Altri prodotti possono essere il succo di melograno, che presenta al suo interno succo d’uva, zucchero e sciroppo di glucosio ad alto contenuto di fruttosio; il caffè, che al suo interno contiene semi di soia, farina di patate e altri componenti economici. Infine, i succhi di mirtilli, che al loro interno contengono solamente l’aroma artificiale.
Ma come difendersi? Purtroppo, seppur i controlli in Italia siano rigidi, può capitare che le stesse etichette siano poco veritiere, facendo sì che tali prodotti passino inosservati. L’unico consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di leggere comunque l’etichetta degli ingredienti e diffidare da prodotti che presentano costi irreali. In questo caso, meglio i grandi marchi, ossia quelli che hanno molto da perdere.
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