Gli italiani mangiano pasta tutti i giorni, ma ogni abuso può rappresentare un serio rischio per la salute: ecco perché e cosa accade.
La dieta mediterranea, che si fonda sostanzialmente sull’uso massiccio di pasta, è in genere associata a una cultura alimentare sana. Eppure la pasta è uno degli alimenti più ricchi di carboidrati, sostanze che in tanti condannano come elementi dannosi per la linea e il corretto metabolismo. C’è però da dire che, in sé, i carboidrati non rappresentano sostanze dannose per l’organismo.
Vari studi hanno dimostrato che le persone che acquisiscono la maggior parte delle calorie giornaliere dai carboidrati tendono a vivere in media quattro anni in più rispetto a chi preferisce regimi a basso contenuto di carboidrati. Anche a livello di peso, il consumo regolare di carboidrati non è mai stato legato a cause dirette di obesità. Gli italiani, in media, sono infatti più magri, più sani e vivono in più rispetto all’americano medio, che invece sceglie regimi alimentari iperproteici o del tutto privi di carboidrati. In questo senso la pasta non deve essere osteggiata come alimento base quotidiano.
Come sempre, però, il troppo storpia. Esagerare non fa bene. E il consumo continuo di pasta (soprattutto di pasta raffina) non può essere considerato al 100% sano. Va detto che chi magia pasta tutti i giorni non apporta sostanze nutritive adeguate all’organismo. Oltre ai carboidrati, la pasta non fornisce infatti molto altro in termini di nutrienti.
Ma cosa succede a chi mangia pasta e basta? Di norma, la pasta è abbinata ad altri alimenti, come sughi, verdure, carni, pesce. E in questo senso, il piatto acquista ottimi valori dal punto di vista nutrizionale. Chi sceglie poi di consumare pasta integrale può anche aggiungere fibre, importantissime per la salute dell’apparato digerente.
I nutrizionisti sanno poi che la pasta ha altri importanti effetti positivi per la salute alimentare. C’è anche chi sostiene che mangiare pasta tutti i giorni fa calare il rischio di ingrassare. Tutto ciò grazie agli amidi, che rendono i carboidrati presenti nel prodotto più difficili da digerire. In questo modo la pasta garantisce maggiore sazietà.
La pasta contiene anche un amminoacido chiamato triptofano, che favorisce l’appagamento mentale in termini di buonumore e sazietà. I tanti sali minerali presenti nel grano aiutano poi a favorire il rilassamento quindi favoriscono il sonno. Anche in questo caso esagerare significa però appesantirsi, soffrire di spossatezza e gonfiore. Troppa pasta, in generale, può influire sull’aumento di colesterolo o diabete mellito. E resta sempre il problema dell’eccesso di carboidrati. Perché una dieta troppo ricca di carboidrati raffinati può causare problemi di digestione.
Insomma, come qualsiasi altro alimento, anche la pasta va gustata con moderazione, ma in generale nessuno vieta di consumarla tutti i giorni. Magari evitando di abbinarla a grassi saturi come burro od olio fritto.
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