Assegno di inclusione, il ricalcolo preoccupa i beneficiari. Ecco cosa sta succedendo, potreste rischiare di dover restituire tutto.
L’Assegno di inclusione è uno dei bonus che più stanno facendo parlare in questo 2024. Lanciato dal 1° gennaio per andare a sostituire definitivamente il Reddito di Cittadinanza, è un sussidio assegnato a tutti i nuclei familiari più in difficoltà dal punto di vista economico. Con la precedenza data a coloro che hanno figli a carico.
Stanno però per arrivare novità importanti e che dovrebbero interessare anche voi se già siete beneficiari del sussidio o state pensando di mandare richiesta. Secondo quanto emerso, infatti, a breve ci sarà un ricalcolo che porterà a brutte notizie. Ecco chi deve preoccuparsi e in quali casi potrebbe paventarsi il rischio di dover restituire parte del denaro ricevuto nei mesi scorsi. Cosa sapere per non avere più nessun dubbio e capire come procedere nel caso il tutto entri in vigore.
Già a partire dal mese di marzo 2024, potrebbe entrare in gioco un ricalcolo per ciò che riguarda l’assegno di inclusione. E ad essere interessati saranno tutti i nuclei familiari che sono percettori del bonus e che hanno richiesto il nuovo ISEE a febbraio. Con le prime due mensilità che dunque sono state calcolate tenendo conto dei dati reddituali indicati nell’ISEE del 2023.
In questo senso, il ministero del Lavoro ha pensato da subito di favorire la transizione tra Reddito di cittadinanza e Assegno di inclusione dando modo di fare domanda anche con l’ISEE non aggiornato. E dunque, in via del tutto eccezionale, le mensilità di gennaio e febbraio sono state calcolate con i dati reddituali non aggiornati. Con l’obbligo di presentare la nuova Dsu entro il 29 febbraio 2024.
Ecco quindi che, chi ha aspettato l’ultimo mese per rinnovare l’ISEE, potrebbe ora essere soggetto ad un ricalcolo dell’importo spettante. E se in molti casi potrebbe portare a svantaggi importanti, non è da escludere che entrino in gioco anche vantaggi e aumenti dal punto di vista dell’assegno a cui si ha diritto. Ma non si può nemmeno escludere lo scenario peggiore, ossia quello per cui non si avrà più diritto al bonus.
Ricordiamo che, tra i requisiti utili per poter godere del sussidio, c’è un ISEE con tetto massimo di 9.360 euro. Qualora con il ricalcolo dovesse emergere un reddito che è maggiore di questa soglia, ecco che il Governo potrebbe decidere di far cadere il diritto.
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